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Il caffè perfetto e la regola delle cinque M

E si, esistono per davvero nel mondo della torrefazione. Si possono acquistare i chicchi più buoni del mondo ma se non vengono rispettate delle leggi della lavorazione, tutto salta.

Il caffè perfetto esiste. Siatene certi . E se non si trascura nessuno dei passaggi che vi illustreremo, allora avrete il miglior prodotto tra le mani. E questi passaggi sono tutte parole che iniziano per M. In ordine di lavorazione del chicco queste sono miscela, macinatura, macchina, manutenzione e infine, mano dell’operatore. Allora, vediamone il significato.

Miscela. Da lei parte tutto e cioè dalla miscellanea di chicchi che vengono usati, per qualità e paese d’origine, e dalla loro percentuale di presenza nel prodotto finale. Devono essere omogenee per qualità soprattutto, solo così il chicco tostato avrà il giusto equilibrio scelto dal torrefattore in termini di aromi, profumi e sapori. Ma attenzione potrebbe essere anche il consumatore finale a mescolare due miscele diverse a seconda del suo di gusto.

il caffè perfetto

il caffè perfetto

Macinatura.  Qui entrano in gioco le macine presenti nei bar. E si perché i bar al 99% chiedono il prodotto ancora in grani e non già macinato, perché così si conserva  più a lungo l’aroma. Ritornando alle macine del bar, diciamo che queste devono essere regolate alla perfezione per far uscire il macinato dell’esatta grandezza.

Ne troppo fine, ne troppo granuloso.

E tanto deriva anche dall’umidità giornaliera. A maggior umidità corrisponderebbe una macina più grosso. Ad una minor umidità, al secco, corrisponderebbe una macina più fine.

Macchina. E qui parliamo prevalentemente di meccanica. Quindi attenzione nella scelta dell’apparecchiatura che deve farla stà tazzina di caffè per voi. Deve fornire l’acqua ad una temperatura di circa 90° e la pressione alla quale arriva alla polvere deve essere di 9 atmosfere.

E ora restano le ultime due M per capire come si fa il caffè perfetto.

Manutenzione. Se si ha la miglior miscela, se si ha la macina fatta alla perfezione, e si ha una macchina fuori serie e poi, proprio quest’ultima non si manutiene, il caffè verrà buono solo per poco tempo. All’inizio.  La macchina ha bisogno che tutti i componenti funzionino al meglio. Sempre. Questo significa attenzione giornaliera a pulizia e funzionamento.

Mano. Si mano, abbiamo scritto proprio così. Vi domanderete che c’entra? Qui si fa riferimento alla mano di chi materialmente lo prepara al caffè, e quindi alla sua preparazione nel farlo il caffè. Quindi deve saperlo macinare, deve saper usare la macchina e deve saperla mantenere.  Anche la semplice pressione che l’operatore fa per mettere il macinato nel filtro è fondamentale. Se non viene fatta correttamente, scorretta sarà anche la tazzulella di caffè.

Istruttivo vero quest’articolo? Se vi è piaciuto capire come si ottiene il caffè perfetto allora potrebbe piacervi leggere anche quest’altro di articolo sul perché a Napoli il caffè è più buono e che si trova al link: http://www.italmoka.com/2017/06/06/segreto-caffe-napoletano-piu-buono.html

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(in copertina Foto di StockSnap da Pixabay )

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